Trinidad Torre Iznaga – Tomo 2006 (VI) di Habanos

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Prendo spunto da un post da me ieri inserito sul Forum CCA riguardante la degustazione organizzata con il mio Cigar Club (Cigar Club Ambrosiano) il giorno 1 febbraio 2007 e ne riporto i fatti salienti qui sul blog.

La serata è iniziata alle 20:00 nella saletta fumatori della Casa del Habano, per l`occasione COMPLETAMENTE riservata a noi ed imbandita con un goloso buffet.
Nell’attesa dell`inizio della degustazione, fissata per le ore 21:00, e dell`arrivo di tutti i partecipanti, abbiamo potuto stuzzicare il palato divorando quanto presente sul tavolo e concedendoci qualche bicchiere di spumante.
una volta arrivata l`ora X ci siamo accomodati intorno al tavolo preparata ad hoc per il tipo di serata.
La hostess della serata, Simone ;-), ha provveduto a portare i sigari dal Walk-in fino alla sala, mostrando a tutti la “sacra reliquia” per poi iniziarne la distribuzione.
Una volta pronti ai posti di combattimento, la hostess, trasformatasi nel frattempo in serio e preparato Presidente di Cigar Club, ha presentato agli astanti il sigaro, la sua storia, la storia dei Tomi, le particolarità della marca Trinidad, le sue idee in merito a Tomi, ed.lim. tabacco, etc.

Alla sua presentazione mi sento di aggiungere solamente una cosa da lui non detta, e forse per molti di voi repurata di scarso interesse, che invece a me sembra simpatica da sapere: il nome assegnato a questo importante sigaro.
Infatti bisogna sapere che Trinidad è il nome di una cittadina di Cuba, riconosciuta dall`UNESCO a livello mondiale come PATRIMONIO DELL`UMANITA`. Si tratta infatti di una delle più belle città cubane interamente realizzata in stile coloniale. Ebbene…. il sigaro, prende il nome da uno dei monumenti che domina questa città…la TORRE IZNAGA. Alta 45 metri, costruita nel 1816, si tratta di una struttura imponente, come il sigaro che ne prende il nome.

la_torre_iznaga

Intorno al Tavolo eravamo 16 degustatori di Torre Iznaga con in più la compagnia di Gianni Bajlini e Luca Borla.

Veniamo al sigaro. Quello che ho pescato io era di un bel colorado uniforme. Di buona fattura e riempito in maniera corretta. Non presentava nervature, macchie, nodi o vuoti, anche se c’è da dire che qualcuno dei presenti ha trovato sigari con qualche macchia verdina o sfumature di questo “triste” colore… la fortuna ha voluto che non fosse il mio caso :-))).
A crudo l`ho trovato profumatamente piacevole al piede e leggermente pepatino sulla testa.
Ho provvedduto a bucare il sigaro, viste le esperienze passate con questi giganti, con la misura maggiore del forasigari della Victorinox.
Una volta accesso l`ho trovato fin dal primo puff piacevole, all`inizio leggermente mieloso poi note di frutta secca, a tratti mallo di noce, con note tostate di sottofondo e verso la metà sono stato colpito da una punta di profumo di pop corn (?!).
La fumata è stata abbastanza dry, allappante, pastosa, appagante e con una piacevole persistenza al palato.
Meccanicamente INECCEPIBILE, non ho mai dovuto ritoccare il bracere o provvedere a riaccensioni, nonostante le tante pause “chiacchierecce” e nonostante le abnormi dimensioni che a volte possono creare problemi di bracere.
Combustione e tiraggio li definirei quindi ESEMPLARI… dall`inizio alla fine.
Fumata, mai aggressiva o invasiva (penso alla situazione creatasi con alcuni sigari a Matelica), di forza media e di corpo pieno.

Concludendo posso dire che nel complesso si è trattata di una piacevole esperienza, anche se penso che questo sigaro possa dare molto di più se lasciato affinare, non tanto in termini di forza, ma quanto in termini di aromi e di pastosità.

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